Alla fine della prima guerra mondiale, il mio bisnonno, Charles Corbon, si trasferì ad Avize per lavorare in un’azienda di Champagne. Acquisisce le sue prime viti negli anni ’20 e diventa “venditore al chilo”: vende il frutto delle sue viti alla raccolta.
Suo figlio Albert ha scarso interesse per la cultura della vite. È Charbonnier ad Avize. Sua moglie, mia cara nonna, Germaine, ha un coffee shop, quello che oggi chiameremmo un locale e che si trova ancora nei villaggi dopo la seconda guerra mondiale.

Negli anni ’60, Albert e mio padre Claude subentrano nella cultura della vite. Ma non producono champagne. Vendono le loro uve alla raccolta.
Nel 1970 la crisi economica provocò il crollo dei prezzi dell’uva. Non trovando nessun compratore per la sua uva, papà diventa quindi “récoltant-manipulant“, ossia un viticoltore che produce e commercializza Champagne con la propria etichetta, a partire da uve provenienti esclusivamente dai suoi vigneti ed elaborate nelle sue cantine.

Sviluppa una vera passione per lo champagne e questo lavoro lo guida ancora oggi. Molto presto, rinuncia a filtrazioni e collage che “spogliano” i vini.
Nel 1981 ha iniziato la sua collezione di annate di Blanc de Blancs d’Avize. Oggi non manca una singola annata.
Nel 2006, dopo un’esperienza gratificante di ingegnere di imballaggi e buyer nel settore alimentare, mi sono unito a lui, orgoglioso di continuare una tradizione di autenticità e artigianalità.